domenica 26 ottobre 2008

Non pagheremo noi la vostra crisi

Oggi ho visto nel corteo

tante facce sorridenti

Non intendo fare nessun confronto tra le manifestazioni di studenti e professori che si svolgono in questi giorni e quelle degli anni ’70. Simili paragoni non reggono sul piano storico; non si può misura con lo stesso metro fatti avvenuti in contesti politici e sociali tanto diversi. Trovo altrettanto fuori luogo giudicare questi episodi sulle base delle esperienze personali. I miei sedici anni sono stati diversi da quelli di oggi, se uno inizia a vedere il mondo con le lenti distorte dei ricordi personali ci vuole poco per cadere nel patetico. La nostalgia per la propria gioventù è una trappola pericolosa e non intendo caderci. L’onda che cresce in questi giorni è un movimento che non ha precedenti per forza, estensione, fantasia. La cifra più significativa è l’assenza di quelle zavorre ideologiche che tanti danni procurarono in passato. Posso sbagliarmi ma da questi giovani, comunque vada a finire, è arrivata una salutare scossa vitale ad una società che stava spegnendosi davanti alla TV. “Non pagheremo noi la vostra crisi”, gridano attraversando in cortei civili e pacifici le città di tutta Italia.


(La foto è del 23 ottobre 2008)

1 commento:

Nuvolarossa ha detto...

Grande Ubik!
Questa easperata ricerca del paragone e dei parallelismi (noi come loro, loro come noi, chi di piu', chi di meno) è semplicemente patetica. Il segno purtroppo di una generazione politica che vuole sopravvivere a tutti i costi, senza comprendere che c'è un tempo giusto per tutte le cose ed un tempo giusto per tutte le persone.