Giovanni Moro: "E' mio padre il fantasma di questa Italia senza pace"
la Repubblica, 13 marzo 2018, intervista di Ezio Mauro
Gli anni Settanta si aprono e si chiudono con due stragi che non
sono ancora chiarite: Piazza Fontana il 12 dicembre del '69, e la
stazione di Bologna il 2 agosto dell'80. Che cosa significano questo
inizio e questa fine?
«Ci raccontano un Paese che non ha saldato i
suoi conti. D'altra parte solo qualche mese fa la Cassazione ha chiuso
definitivamente il processo per la strage di Brescia con la condanna
definitiva di due dei responsabili. Più di 40 anni dopo i fatti».
Gli anni '70 scorrono anche tra l'autunno caldo del '69 e la marcia dei 40mila a Torino nell'80: un'inversione?
«Se è per questo scorrono anche tra l'elezione di Salvador Allende,
primo presidente socialista eletto democraticamente in Cile, e la
rivoluzione islamica khomeinista del 1979. Voglio dire che quegli anni
sono stati un passaggio di fase, da una prima a una seconda modernità in
cui le società sono diventate più pluraliste, gli individui più
importanti, la politica meno forte, la dimensione nazionale meno
sovrana».