Era il 10 gennaio del 1975. L'Espresso mise in copertina una donna incinta messa in croce. Il numero fu sequestrato
per "villipendio alla religione" e il direttore dell'epoca, Livio Zanetti
venne denunciato. "E fu l’inizio, in un’Italia clericale arretrata sul piano del costume e
dei diritti, di una grande campagna di civiltà: il diritto delle donne a
fuggire l’aborto clandestino, a non dover commettere un reato penale, a
vedersi riconosciuta la sovranità sul proprio corpo."