venerdì 30 marzo 2012

L'opinione di Stajano

 Romanzo di una strage
"Furono anni torbidi, furono anche anni fervidi. La strage di piazza Fontana, per Milano e per l'intero Paese, fu una ferita profonda. Ma la città seppe resistere rivelando il meglio di se stessa. Basta guardare ancora una volta le immagini dei funerali delle vittime, in piazza del Duomo, tre giorni dopo la bomba nel salone della Banca nazionale dell' agricoltura che aveva lo scopo di distruggere le fondamenta della Repubblica e della Costituzione. La piazza, quella mattina, era color del piombo fuso, la copriva una cappa di nebbia, rotta soltanto dalla fioca luce dei lampioni che rischiaravano un poco la marea di donne e di uomini sgomenti di dolore. Dalle fabbriche di Sesto San Giovanni arrivarono a migliaia le tute bianche della Pirelli, le tute blu della Breda, della Magneti Marelli, della Falck che fecero da servizio d' ordine. La borghesia consapevole e la classe operaia formarono allora, con la serietà dei momenti gravi, un corpo unico nella città affratellata. Il possibile golpe, si può dire, fallì quel giorno..."
Corrado Stajano, Dalle due bombe a Lotta Continua, Corriere della Sera, 28 marzo 2012 

domenica 11 marzo 2012

Sotto un traliccio dell'alta tensione


Giangiacomo Feltrinelli
Il 14 marzo 1972 a Segrate, in provincia di Milano, sotto un traliccio dell' alta tensione, veniva ritrovato il corpo di Giangiacomo Feltrinelli. Per la magistratura, fu un incidente capitato all'editore durante la preparazione di un attentato.
Wikipedia lo ricorda così:  "fondatore della casa editrice Feltrinelli e, nel 1970, dei GAP (Gruppi d'Azione Partigiana), una delle prime organizzazioni armate di sinistra della stagione degli Anni di piombo".