
Vogliamo provare a raccontare quegli anni, che cosa rappresentano ancora nella nostra vita.
mercoledì 27 giugno 2007
Un’altra interrogazione sul Croce

domenica 24 giugno 2007
Il Cub del Croce
A meta degli anni Settanta gli studenti medi di tutta Italia si mobilitano contro l’introduzione dei “decreti delegati”. Nel 1973 è stata approvata una legge delega di riforma dell'organizzazione del sistema scolastico e il 31 maggio 1974 – ministro della pubblica istruzione Franco Maria Malfatti (Dc) – sono emanati cinque decreti delegati di attuazione che, oltre a riformare molti aspetti dello stato giuridico del personale scolastico, introducono per la prima volta nel sistema di istruzione nazionale gli organi collegiali. Scioperi, occupazioni e autogestioni sono promossi dalle organizzazioni studentesche (Cpu, Cub, Cps) della sinistra extraparlamentare, il Manifesto, Avanguardia Operaia e Lotta Continua, perché “il principio della delega porta alla delegittimazione dell’assemblea”.
La foto del Cub del liceo Croce potrebbe essere stata scattata il 23 gennaio del 1974, ma un’altra grande manifestazione c’è stata il 30 novembre dello stesso anno (“a Roma eravamo in piazza in 70.000!”). Dopo tanto tempo non è facile mettere ordine con precisione ai ricordi.
domenica 17 giugno 2007
Quando il mondo era diviso in blocchi

(La foto dovrebbe essere del 1977)
mercoledì 13 giugno 2007
Una ricostruzione dell'uccisione di Giorgiana Masi
venerdì 8 giugno 2007
La meglio gioventù della destra

Nessuno si faccia male! Considerata pure l’età.
giovedì 7 giugno 2007
I ventenni del '77

Beppe Severgnini, sul Corriere della Sera di oggi, scrive di un altro libro dedicato ai ragazzi che avevano vent’anni nel 1977. Sono quaranta storie raccolte da un coetenao - Enrico Franceschini, classe 1956 - tra coetanei: Avevo vent'anni - Storia di un collettivo studentesco 1977-2007 (Feltrinelli). Scrive Severgnini: “è un buon libro. L'ho aperto con curiosità, l'ho letto con interesse e l'ho finito con malinconia… e mi ha aiutato a capire quello che mi sono perso. Ma anche quello che ho rischiato”. Alla fine però Severgnini sembra soddisfatto di essersi risparmiato le barricate degli anni ’70, anche se conclude citando Gionni, uno dei quaranta reduci: “L'Italia di oggi mi sembra un paese fermo, senza coraggio, in cui non si muove niente. Un paese vecchio, che ha paura”.
lunedì 4 giugno 2007
Alterchi tra studenti del Croce


Gli incidenti a scuola arrivano in Parlamento