Adriano Sofri, sul Foglio del 29 maggio, ha raccontato di un suo colloquio - “un po’ più di cinque anni dopo il 12 dicembre 1969 di piazza Fontana, rinominato (e anestetizzato) ormai ufficialmente Strage di stato” - con l'ex responsabile dell'Ufficio affari riservati del Viminale, Federico Umberto D'Amato, il più noto e influente titolare dei servizi italiani del dopoguerra. “Quel signore non mi propose di prender parte a un omicidio, ma, seppure in un linguaggio da dopobarba, e senza avere il tempo di entrare nel dettaglio, un mazzetto di omicidi”, destinati a porre fine all'attività del gruppo terroristico Nap (Nuclei armati proletari), che tra i suoi membri aveva anche alcuni ex esponenti di Lotta Continua… In America, da storie come queste ci avrebbero tirato fuori un romanzo di successo e poi uno di quei filmoni che ti tengono con il fiato sospeso fino all’ultima scena. A noi invece non rimane altro che tanta amarezza, ma che razza di paese è questo, quanti buchi neri ci sono nella nostra storia? E chi ci dice che sia tutto finito?
Comunque, qualcosa notizia in più su questa incredibile vicenda, la potete trovare sul blog: georgiamada.
Vogliamo provare a raccontare quegli anni, che cosa rappresentano ancora nella nostra vita.
giovedì 31 maggio 2007
Erano gli anni Settanta
Sofri spiega quella mazzetta di omicidi che gli fu chiesta
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