martedì 16 gennaio 2007

Il post di Michele Serra

E' uscito domenica su Repubblica e segue alcune paginate sul trentennale del '77 apparse su diversi quotidiani. Tra le cose pubblicate, su la Stampa di venerdì è uscita un'anticipazione del libro di Lucia Annunziata (1977, Einaudi) dove la giornalista rivela che il giorno della cacciata di Lama dall'Università di Roma, anche lei pagò il suo tributo al "dio della rivolta", lanciando un sanpietrino. Il dibattito è aperto... Noo, il dibattito no!
L’AMACA

MICHELE SERRA

"Fiorisce la memoralistica più o meno critica sugli anni Settanta, narrati come un intrico di ideologie smodate e di violenze, attentati, terrorismo, fanatismo. Lo furono senz’altro, tanto da legittimare sia la riprovazione postuma di chi militò nell’estremismo e oggi se ne duole, tanto la nostalgia di chi rimpiange le vigorose passioni del tempo. Capita, però, che qualche milione di italiani, già allora vivi e vegeti, si sentano esclusi dal cast. La politica violenta coinvolse qualche decina di migliaia appena tra leader e comprimari, di ragazze e ragazzi. La stragrande maggioranza, tra i quali mestamente mi riconosco, non vide neanche il lampo di una molotov. Pur interessandosi di politica, non fu neppure sfiorata dal crimine: l’unica pistola che maneggiai in vita mia fu quella di un collega cronista di nera che aveva il porto d’armi per difendersi dalla mala, e la dimenticò sul cruscotto della mia macchina gettandomi nella paranoia più fonda. Bisognerebbe dunque, con tutto il rispetto per l’esuberanza di parecchi miei coetanei di allora, che qualcuno dei tanti inermi di allora provasse a scrivere una memoria dei Settanta esente da combattimenti (anche a mani nude), e di conseguenza esente da pentimenti e/o rivendicazioni. Potrei scriverla io, ma temo che sarebbe molto noiosa."
(la Repubblica - domenica 14 gennaio 2007)
E se qualcuno dei coetanei di allora invece ci provasse?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ne parleremo prossimamente... ma questo articolo dimostra due cose:
1) si parla di 68 e 77 come un unicum saltando a piè pari quasi un decennio;
2) la retorica del sampietrino è di una tristezza piu' unica che rara....

Abbracci

Anonimo ha detto...

Nessuna retorica del sampietrino e meno che mai delle armi da fuoco ... però questo Michele Serra in versione angelica non mi convince proprio ... se persino D'Alema ha ammesso di aver tirato qualche molotov, precisamente alla contestazione alla Bussola, la notte di Capodanno tra il 1968 ed il '69 ...la verginella Serra, sicuramente meno "moderato" storicamente di D'Alema non mi convince proprio ......

Comunque una decina di migliaia furono solo gli inquisiti per episodi di lottarmatismo, con tutti gli altri della violenza di piazza, i numeri non sono certo quelli che racconta Serra ......

Quanto non li reggo 'sti pentiti ....

Se persino un cantautore tranquillo e disimpegnato come Alberto Radius, chitarrista di Battisti, nel 77 scrisse "Nel Ghetto" che recitava "perchè poi bruciare tutto non è mica così brutto com è scritto il giorno dopo sul giornale..."

E poi, non dimentichiamo che in quel periodo lo stato piazzava le bombe nelle banche, nelle piazze e nei vagoni e i fascisti e la polizia ammazzavano a tutto spiano .......