Oggi il direttore del quotidiano il Riformista, Paolo Franchi ci spiega perché, secondo lui, non è inutile ragionare ancora sul ’77 , su quanto capitò in Italia (“il Settantasette fu, in sostanza, una storia italiana”) trent’anni fa. A quel movimento per molti motivi, così diverso dal Sessantotto, mancò qualsiasi tipo di interlocuzione politica, in primo luogo da parte della sinistra, soprattutto da parte del Pci. Quel movimento e quella generazione apparivano, scrive Paolo Franchi, letteralmente incomprensibili, “del tutto diversi com’erano dalla gruppettistica dei primi anni Settanta”. Come “degli alieni che ci erano cresciuti attorno senza che ne avessimo il minimo sentore, ma degli alieni ostili”. Chiude dicendo che il Settantasette ci parlava anche (non solo) del futuro, e anche per questo fu indagato così poco. Non fa una piega, ma su quello che è successo tra il 1970 e 1976 si è indagato abbastanza?
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