"Doveva esserci anche Aldo Moro su quel treno Roma-Monaco di Baviera
partito la sera del 3 agosto del 1974: sarebbe sceso a Bolzano, per
raggiungere la famiglia in vacanza in Trentino. Invece pochi minuti
prima della partenza, mentre già era seduto in carrozza, un paio di
funzionari del ministero degli Esteri (di cui era titolare) lo
richiamarono fuori per visionare e firmare dei dispacci urgenti. Di lì a
poche ore, all'1.23 del 4 agosto, all'altezza di San Benedetto Val di
Sambro il treno salta per aria per l'esplosione di un ordigno piazzato nella carrozza 5. Era l'Italicus.
Muoiono 12 persone, 48 rimangono ferite: tra le vittime c'è un giovane
di quasi 25 anni, un controllore che quella notte viaggiava in servizio
di scorta. Anziché mettersi in salvo, raggiunge la carrozza esplosa e
cerca di salvare gli altri passeggeri. Silver Sirotti muore da eroe,
imprigionato nell'inferno di fiamme e lamiere; verrà in seguito
insignito della medaglia d'oro al valore civile divenendo un esempio. La
sua è la storia di un ragazzo semplice vittima di un disegno più grande
mirato a destabilizzare le nostre istituzioni e il Paese: una
storia-simbolo degli anni di piombo e dello stragismo italiano ..." (Marco Di Maio, Facebook, 4 agosto 2017, ore 8:25)
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