venerdì 4 luglio 2008

Gasparazzo

Ovvero la nobile arte di fare l’operaio
Nell’Italia degli anni Settanta gli operai sono i protagonisti dei grandi movimenti sociali. La fabbrica è vista come il luogo da cui può partire la rivolta contro la società capitalista, e il movimento degli studenti fa dell’alleanza con gli operai uno degli obiettivi principali della sua azione. Molti di questi operai, impegnati in prima persona nelle lotte sindacali che agitano le fabbriche del Nord, sono immigrati arrivati dal meridione. Terroni, che quando vanno a lavorare a Torino, alla Fiat, trovano per strada cartelli con scritto: "Non si affittano camere ai terroni”, oppure, fuori dai bar, “Vietato l’ingresso ai cani e ai terroni”. I meridionali erano i rumeni, i rom di allora. Gasparazzo era uno di loro.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo,
grande Gasparazzo. Proprio in questi giorni sto leggendo un libro suul'operaismo italiano degli anni sessanta (Quaderni rossi per intenderci). Mi colpisce che giovani neolaureati di quegli anni abbiano dedicato la propria vita e la propria speculazione filosofica verso i più poveri e afflitti, che poi erano gli operai.
A leggere quel libro sembra di essere in un altro posto, un'Italia che non c'è più, visto che anche gli operai votano tutti a destra o per la Lega.
Penso però che fra operaismo e operai esista uno iato non indifferente che con gli anni si è allargato.
Comunque, un caro saluto.
Louis

ubik_57 ha detto...

Parole sagge... e bentornato Louis. Quanto amici si fanno risentire: Louis, Eskimo, Bramea. Dove eravate finiti già in vacanza? Non ci credo

Anonimo ha detto...

la storia è bella e molto interessante.allessandro il cantante è uno dei miei istruttori del campo estivo di reggio emilia sono fortunatissimo perchè lo vedo ogni giorno francesco vesprini il mitico

ubik_57 ha detto...

Caro Francesco sicuramente stai parlando della band "Gasparazzo".
http://www.gasparazzo.it/bio.htm
E' bello sapere che dopo la morte si vive ancora nei ricordi di chi resta.. Detto da un vecchio come me ti assicuro è una gran bella verità!