domenica 13 luglio 2008

Si parte

Voglia di vacanze
Questo caldo infernale accresce il desiderio di fuggire dalla città, di andare in vacanza. All’epoca, dei mitici (per noi che ne blateriamo) anni ’70, per partire bastava poco: uno zaino con qualche maglietta, un libro, di Jack Kerouac o Herman Hesse, un sacco a pelo, e via. Le nostre erano vacanze da hippy: l’importante era il viaggio non la meta. L’autostop era il mezzo preferito, altrimenti andavano bene treni e traghetti . L’auto un lusso che pochi potevano permettersi, non parliamo di moto, un sogno alla Easy Rider. Oltretutto gran parte di noi erano dei ragazzini di 16–17 anni che per partire dovevano strappare il consenso ai genitori. Io ero quello dalla faccia da bravo ragazzo e venivo mandato in avanscoperta per rassicurare le mamme delle ragazze che non avremmo fatto mai l’autostop.
Deve esserci un santo in paradiso anche per gli autostoppisti.

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