sabato 30 gennaio 2010

Opposti estremismi


Ordine nero, guerriglia rossa

Come promesso ritorno a parlare del libro di Guido Panvini sulla violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta. Gli atti di violenza di quel periodo sono raccontati e ricostruiti attraverso le voci dei protagonisti, con grande attenzione alle fonti documentali. Si delinea "una storia di contaminazioni e di rispettive influenze politiche, ideologiche e culturali".
Non siamo alla teoria degli "opposti estremismi", ma non si può negare che neofascisti e sinistra extraparlamentare videro nella violenza il mezzo con cui far emergere "la sostanza repressiva nascosta nello stesso meccanismo regolatore della società del benessere". Lo strumento con cui smascherare il potere e poi abbatterlo.
Panvini ricorda il gruppo fondato da Jean Thiriat, intellettuale belga di destra ed ex-collaborazionista che negli anni '60 si avvicinò al maoismo. La sezione italiana di questa organizzazione, la Jeune Europe, venne frequentata anche da Renato Curcio, futuro leader delle BR, e partecipò a diverse manifestazioni con il Partito comunista d'Italia marxista -leninista.

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