Sugli anni Settanta è uscito per l'Einaudi un altro libro, l’autore è Giovanni Moro, figlio dello statista assassinato dalle Brigate Rosse. Aldo Cazzullo l’ha intervistato ieri sul Corriere della Sera, e devo dire che quello che ho letto l’ho trovato di grande interesse. Non solo perché rimango convinto che la vera storia del rapimento e dell’uccisione di Moro e della sua scorta non è stata ancora scritta, ma anche perché il libro tenta di ricostruire una visione complessiva degli “anni Settanta, che non possono essere ridotti al confronto ideologico e alla violenza politica: poiché furono anche gli anni delle riforme, dei diritti civili, della partecipazione”. Esattamente quello che sostengo su questo blog, insieme ad altri amici con i quali ho vissuto quel periodo.
Appena ho un minuto faccio un salto in libreria.
10 commenti:
Ho trovato per caso questo blog, di cui apprezzo l’ambito tematico. Essendo nato nel 1950, mi considero per ragioni anagrafiche un testimone e protagonista di quegli anni. Sono stato per giunta anche un allievo di Aldo Moro, di cui proprio ieri ho assistito ad una commemorazione organizzata dalla figlia Fidia nella sede del partito radicale. Stranamente non mi sembra di aver visto Giovanni Moro. Non ero a contatto con la famiglia di Moro. Solo dopo trent’anni ho fatto le condoglianze alla famiglia nella persona della figlia Fidia. Avrei voluto farli anche a Giovanni Moro. Ho scritto un breve resoconto della giornata in uno dei miei blogs tematici: ne gestisco ben 23. In uno di storia ho già redatto un ampio post sugli anni 70. Di fare un blog tutto gli anni settanta, proprio non ci ho pensato e non ci penso. Sono però contento che ci abbia pensato qualcun altro. Mi iscrivo al blog ed aprirò opportuni links dai miei blogs più adatti.
Grazie dell’approvazione. Aggiungo che ho appena comprato il libro di Giovanni Moro. L’ho sfogliato un poco, ne ho leggiucchiato qualche brano e devo dire che la prima impressione è di una riflessione privata e personale sugli anni di piombo. Mi è parso di notare una certa acutezza, ma certamente ognuno di noi che abbia vissuto quegli anni può fare proprie riflessioni. Sarà interessante nel corso della lettura che andrò a fare confrontare le mie vedute con quelle di Giovanni Moro, cioè con il figlio del mio professore di diritto penale nato nel 1958 e dunque ventenne quando suo padre veniva ucciso. Io ne avevo ventotto.
Un altro libro sullo stesso periodo, ma costruito su base documentaria e con la dichiarata e credo riuscita intenzione di farne una cronaca se non una storia è quello di Pino Casamassima: Il libro nero delle brigate rosse. Sono 433 dense pagine a fronte delle scarne e piccole 150 di Giovanni Moro.
Leggerò i due libri insieme e nel lascerò traccia sulle mie "Spigolature storiche", ma ne darò notizia anche su questo blog tematico.
good start
imparato molto
necessita di verificare:)
Chiedo scusa, ma mi ero dimenticato di questa mia presenza nella rete. Qualcuno ha richiamato la mia attenzione in modo piuttosto ermetico: chi deve verificare cosa? Confermo i miei commenti precedenti, che ho riletto e che non trovo censurabili. Purtroppo i miei interessi sono molteplici e non sempre riesco ad andare avanti nelle letture iniziate. Quelle qui allora annunciate sono state sopraffatte da altre, anche se l’interesse permane. In particolare, dopo “Piombo Fuso” la mia attenzione si è sempre più concentrata su ciò che succede a Gaza. Noto anche che il blog adotta la stessa mia piattaforma: blogspot. Purtroppo, in questo periodo sono stato attaccato pesantemente credo proprio in conseguenza delle mie posizioni sui conflitti medio-orientali. Se Aldo Moro, mio compianto maestro, fosse stato ancora vivo, sono certo che avrei trovato la sua comprensione e la sua solidarietà.
Cordiali saluti
Suona bene, mi piace leggere i vostri blog, appena aggiunto ai miei preferiti;)
non è mai troppo tardi per ringraziare: grazie anonimo!
Che un bel post. Adoro leggere questi tipi o articoli. Posso? T aspettare di vedere ciò che altri hanno da dire..
Io ho una certa saggezza meraviglioso.
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